Amazon acquista PillPack ed entra in farmacia
Amazon entra in farmacia, compra PillPack per un miliardo di dollari
Fonte: La Stampa
Un miliardo di dollari in contanti. Tanto avrebbe pagato Amazon per aggiudicarsi la farmacia online PillPack e mettere così piede nel settore da oltre 400 miliardi di dollari delle farmacie.
Lo sostengono fonti del Wall Street Journal, secondo cui il colosso americano del commercio elettronico ha battuto il gigante mondiale del retail Walmart, che a sua volta era interessato alla start-up nata cinque anni fa. Così facendo, il gruppo di Jeff Bezos si prende una rivincita nei confronti di quello guidato da Doug McMillon: lo scorso maggio Amazon era stata sconfitta da Walmart nella corsa per prendere il controllo di FlipKart.
Per il colosso mondiale del retail, l’acquisizione indiana era stata la più grande di sempre (16 miliardi di dollari per una quota del 77%) e per l’India l’investimento diretto all’estero più generoso in assoluto. Comprando PillPack, Amazon potrà spedire farmaci in tutti gli Stati americani tranne le Hawaii.
L’ultima mossa di Bezos, che ha già condizionato il settore dei supermercati con l’acquisizione di Whole Foods, ha portato titoli di catene di farmacie come Walgreens, Rite Aid e Cvs Health a mandare in fumo complessivamente almeno 12 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Pill-Pack, Pani: “Amazon incrocerà dati su farmaci e comportamento cognitivo”
Fonte: FederFarma
L’acquisizione di Pill-Pack da parte di Amazon è l’inizio di una “guerra dei mondi” nella farmaceutica mondiale, uno “scontro, senza esclusione di colpi, tra i colossi digitali sugli scenari globali dell’health care”.
Lo scrive Luca Pani su Puntoeffe, tratteggiando i possibili sviluppi dell’affare da un miliardo di dollari concluso da Jeff Besoz e i suoi. Attraverso Pill-Pack, le prescrizioni consegnate ai farmacisti si trasformano in forniture personalizzate di terapie a domicilio: il paziente riceve ogni due settimane le bustine con i farmaci già divise per giorno e ora di assunzione. “In Italia ci sono, al momento, limitazioni di legge per quanto riguarda il riconfezionamento di prodotti farmaceutici, ma se si volesse mai riuscire a portare a termine l’idea di aumentare l’adesione terapeutica e ridurre lo spreco farmaceutico nel nostro Paese questa potrebbe essere una strada da percorrere”, sottolinea Pani.
La vera notizia, però, sarebbe un’altra. “A questo punto Amazon – fa notare l’esperto- è potenzialmente in grado di applicare i suoi algoritmi di machine learning su dati neppure anonimizzati che riguardano l’uso di farmaci da prescrizione, partendo dalla base, e incrociare questi dati con tutti gli altri già in suo possesso sul comportamento cognitivo degli stessi utenti”. Secondo l’ex direttore dell’Aifa, “il valore euristico e predittivo di questo tipo di analisi è nettamente superiore, per quanto possa sembrare paradossale, a quello commerciale”.
Una circostanza confermata indirettamente dalla lievitazione del prezzo di acquisto di Pill-Pack, inizialmente valutata “solo” 400 milioni di dollari.
Ora si attende la reazione dei grandi gruppi farmaceutici americani alla mossa di Amazon, che è già costata loro perdite miliardarie in Borsa. “Ci auguriamo – conclude Pani – che abbiano una strategia davvero innovativa, perché non basterà, come si sono affrettati a dichiarare, il fatto che anche loro forniscono un servizio di consegna dei farmaci a domicilio”.
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